TPL: in una notte vent’anni indietro.
TPL: in una notte vent’anni indietro.

TPL: in una notte vent’anni indietro.

di Antonio Golia, tavolo Attualità GD Prato, e Stefano Ciapini, responsabile Comunicazione e Attualità GD Prato.


È la tarda serata di domenica 31 ottobre 2021 e l’ultimo autobus della giornata della CAP rientra in deposito una volta finito il suo turno: è l’ultimo di una storia lunga 76 anni.
La cooperativa pratese ha assicurato il servizio di trasporto pubblico sin dal 1945, un servizio che dal 1° novembre in tutta la Toscana è gestito da Autolinee Toscane, azienda facente parte del gruppo francese RATP Dev, che si è aggiudicata la gara per la gestione del lotto unico regionale del TPL.
In parole povere Autolinee Toscane, attraverso la vittoria di una gara indetta dalla Regione per il rinnovo del servizio, si è accaparrata la gestione dell’intera area toscana, subentrando alle storiche aziende presenti a livello territoriale come appunto CAP, ATAF e CTT, che si erano riunite in un consorzio, “Mobit”, per partecipare anch’esse alla gara. A vincere è stata la compagnia francese, e questa è ormai storia.
È storia assodata anche che, purtroppo, a vincere legittimamente tale gara sia stata l’offerta qualitativamente peggiore a fronte di una minor spesa per la Regione, ma nonostante ciò mai ci saremmo immaginati che dal 1° novembre il servizio di trasporti nella nostra provincia e nella nostra regione avrebbe fatto un così grande salto indietro, tra disservizi importanti, inefficienze e errori grossolani.

Negli ultimi anni, al netto di critiche legittime alle precedenti gestioni, erano stati fatti molti passi avanti sul fronte tecnologico e dell’accessibilità al servizio, come ora andremo a raccontare. Passi che, in una notte, sono stati percorsi alla rovescia.

Innovazioni cancellate.
Prima fra tutte le innovazioni spazzate via, abbiamo il tempo reale: fino al 31 ottobre scorso chiunque, utilizzando un’applicazione per smartphone chiamata Teseo, era in grado di conoscere in tempo reale entro quanti minuti il bus sarebbe arrivato.
Al momento, il nuovo gestore non fornisce niente di simile, se non una sezione “Prossimi bus” sul loro sito istituzionale che però non è ancora entrata in funzione.
L’azienda ha dichiarato più volte la sua prossima attivazione, ma di fatto al momento non si hanno tempi certi e questo ha riportato l’utenza alle attese “speranzose” alle fermate, non potendo più sapere se il proprio bus arriverà e tra quanto.
Anche sul destino delle “paline intelligenti”, i dispositivi informativi elettronici che segnavano in tempo reale l’arrivo dei mezzi, installati dai gestori precedenti alle fermate più importanti, non v’è certezza.
Da un’intervista al Presidente di CTT Nord Filippo Di Rocca, si è appreso che tali paline non sono state nemmeno acquistate dal nuovo gestore, per cui rimarranno spente e non è chiaro se e da cosa saranno sostituite.
Sempre rimanendo sul sito istituzionale di Autolinee Toscane, notiamo tristemente che gli orari si presentano in un’alquanto farraginosa lettura. Infatti, sono stati caricati dei PDF molto pesanti con all’interno una marea di pagine: se prima i libretti orari contavano al massimo 3 o 4 pagine, adesso il più grande libretto è di addirittura 165 pagine, pressoché illeggibile e non conveniente da stampare.

Disservizi al trasporto scolastico.
I servizi scolastici sono un altro punto su cui porre attenzione.
In precedenza, sul sito della CAP i servizi scolastici erano chiaramente divisi per zone e per istituti scolastici, così da rendere accessibile a studentə, docenti e personale scolastico una lettura altrimenti difficoltosa.
Oggi, invece, orari e tratte scolastiche sono da rintracciare con grande difficoltà all’interno dei mastodontici libretti sopracitati di Autolinee Toscane.
Tra l’altro nelle documentazioni fornite non sono presenti nemmeno tutti gli orari delle corse aggiuntive fatte per mezzo di vettori a noleggio, introdotte nei mesi scorsi per favorire un maggior distanziamento in ottemperanza alle regole anticovid; per tutti questi motivi chi tutti i giorni si reca a scuola deve andare “a memoria”, dato che nemmeno presso le fermate sono stati aggiornati gli orari, dove ancora sono affissi i fogli dei precedenti gestori.

Il “disastro” bigliettazione: disservizi in provincia ed errori tecnici grossolani, con qualche nota di merito.
La bigliettazione, che sarebbe dovuta essere la novità assoluta della gestione Autolinee Toscane, presenta delle evidenti criticità, in particolare sui titoli di viaggio extraurbani, che sono stati realizzati su carta termica, quindi già dopo una settimana pressoché illeggibili e non più validi. Ma questo è solo il primo di tanti aspetti negativi: sono infatti drasticamente diminuite le rivendite sul territorio, dato che per poter emettere i ticket è necessario essere un “Punto LIS”. Questo ha portato per esempio i piccoli centri del Montalbano e della Vallata a non disporre più di nessuna rivendita di titoli di viaggio, arrecando un danno enorme alle persone che vi risiedono, soprattutto per quanto concerne la popolazione più anziana.
È presente poi anche un altro problema “pratico”, ovvero che i biglietti vanno ripiegati per essere timbrati alle obliteratrici presenti a bordo, che sono ancora quelle dei vecchi gestori e quindi studiate per i vecchi titoli di viaggio: questo crea spesso disagi e impossibilità della corretta vidimazione.
In modo pessimo poi è stata gestita la sostituzione dei vecchi titoli, creando soprattutto nei primi giorni file interminabili davanti alle biglietterie. Sempre riguardo i titoli di viaggio extraurbani, molte tratte non sono presenti oppure hanno una tariffa chilometrica errata, talvolta anche più cara del dovuto. Molte macchinette automatiche di titoli di viaggio presenti alle principali fermate sono ancora dal 1° novembre non in servizio, per cui le rivendite che rimangono sono i pochi tabaccai aderenti e la biglietteria alla stazione, che si ritrova spesso piena di persone.

Si presentano certamente alcune note positive che abbiamo il dovere di citare, ovvero la possibilità di poter fare i biglietti digitalmente con un’app (TabNet), sulla quale Autolinee Toscane si appoggia, cosa che in passato, in effetti, non era possibile.
Per quanto riguarda i biglietti urbani è certamente positivo il fatto di poter comprare un biglietto a Prato e poterlo utilizzare indistintamente in tutte le altre città capoluogo della regione, cosa che comunque sarebbe accaduta, secondo la nuova gara, anche qualora avessero vinto i gestori storici. Molto negativo però il carnet da 10 biglietti, passato da una tessera contact-less ricaricabile pratica e leggera, a un carnet cartaceo lungo 20 cm (sì, proprio 20 cm) da obliterare piegandolo, dovendo però porre attenzione a non strapparlo: perderebbe la propria validità!

Sul tema abbonamenti, è effettivamente interessante il fatto di poterli caricare sulla tessera sanitaria così da non avere più le tante tessere diverse, ed è positivo il fatto che si possano acquistare online tramite il sito, dal quale però non è possibile vedere quanti e quali abbonamenti siano attualmente caricati, impedendo così di poter fare una verifica della propria regolarità, rischiando di incappare in sanzioni.
Innovazioni, insomma, che sono aspetti positivi in un mare di inefficienze, servizi scadenti, mancata cura della cittadinanza e dell’interesse pubblico.

La comunicazione della nuova azienda, per finire, sta lasciando molto a desiderare.
Per esempio, sono innumerevoli le segnalazioni di utenti che hanno compilato il loro form sul sito ma che dopo più di due settimane non hanno ricevuto alcuna risposta, riversandosi così a scrivere su una pagina Facebook ormai ingolfata.

Tirando le somme, come inizio non è granché, anzi, l’esperienza di viaggio per l’utente è decisamente peggiorata essendo di fatti tornata indietro di anni e anni.
Si spera tuttavia che con il passare dei mesi si vada migliorando, ed è una cosa in cui confidiamo, facendo dimenticare questo primo periodo di forti disagi.
Certo è che la cittadinanza si aspettava sicuramente di più dopo i trionfalistici annunci della Regione Toscana, che in tutto ciò dovrebbe vigilare sugli adempimenti del contratto di gara, mentre invece adesso rimane in un colpevole silenzio.

In conclusione: amministrazioni e politica si diano da fare.
Il diritto ad un trasporto pubblico dignitoso, accessibile, diffuso capillarmente e al passo coi tempi deve essere garantito dalle nostre istituzioni e amministrazioni.
La Regione Toscana, che si occupa della materia del Trasporto Pubblico Locale, ha mancato questo appuntamento già in sede di formulazione della gara, permettendo che, alla fine, a vincere fosse come al solito l’offerta economicamente vantaggiosa e non quella qualitativamente superiore. Questo è legalmente ammesso, ma per noi concettualmente e politicamente sbagliato.
La politica, al tempo stesso, non si è mossa o quasi per combattere in favore di un miglior servizio alla cittadinanza, sia in sede di gara che successivamente.
È ora che la politica e l’amministrazione locale e regionale cambino passo, ognuna con le proprie competenze e capacità d’incidere, perché al di là di quello che è stato il recente passato, oggi si aprono opportunità nuove di dialogo ed elaborazione.
Occorre però innanzitutto operare per rimediare gli errori grossolani citati in questo articolo, che si riversano sull’utenza, soprattutto quella più debole.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

http://www.nextprato.it/
X