Giovani Democraticə Prato
Tavoli tematici

Tavoli tematici

I Giovani Democratici di Prato sono una comunità di 150 iscritti che si impegna quotidianamente nell’elaborazione di proposte per la città attraverso tavoli tematici.
La giovanile del Partito Democratico ha una sola regola: chiunque voglia contribuire al benessere della propria città è il benvenuto, purché metta le proprie idee individuali al servizio della collettività. Il nostro percorso ci ha condotti a elaborare, durante le scorse elezioni amministrative, un programma condiviso con le realtà del territorio sulle questioni centrali per il futuro della nostra città: sostenibilità ambientale, accoglienza e integrazione, lavoro e formazione, lotta alle disuguaglianze e alle discriminazioni, Europa e molto altro.
Qui vogliamo presentarvi i nostri tavoli tematici, cuore pulsante della nostra giovanile

Il tema del presente e del futuro del pianeta è l’Ambiente. Il tavolo si occupa di andare ad approfondire e discutere sulle lacune, i comportamenti collettivi, le criticità di un sistema capitalistico e devoto al consumo. Parlare di sostenibilità ambientale obbliga ad intersecarsi con ciò che riguarda il mondo sociale ed economico, rendendo importante, necessaria e fonte di ricchezza la collaborazione con gli altri tavoli. Dal globale fino al locale l’impegno è quello di ascoltare, imparare e promuovere una visione non più antropocentrica ma fondata sullo sviluppo sostenibile del luogo di cui facciamo parte.

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Il Tavolo Attualità è quel posto dove parlare di ciò che accade con un occhio di riguardo verso il nostro Paese.

Ci troviamo e esprimiamo liberamente le nostre idee sulle tematiche più calde del momento, senza la pretesa di conoscere per forza tutto: apprendiamo e acquisiamo conoscenze assieme, crescendo.

Avvenimenti, notizie, riflessioni, diritti, valori, Partito: questo e tanto altro al Tavolo Attualità!

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Il Tavolo Cultura si preoccupa di riflettere sull’attuale stato e sul futuro del settore culturale sul territorio in ogni sua forma, tanto su base volontaria e associazionistica, quanto professionale. Nasce in risposta alla tendenza diffusa a delegittimare e marginalizzare il ruolo di attività e prodotti culturali – e di chi ci lavora – che caratterizza da decenni la politica italiana. Crediamo fermamente che il nostro territorio possegga impareggiabili risorse in questo senso; teatri, musei, eventi e infinite associazioni brulicano di una platea enorme di persone che dedicano quotidianamente tempo, impegno e risorse che la città non deve permettersi di ignorare e sprecare.

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il tavolo diritti civili e politiche di genere ha come obiettivo quello di formarsi sulle tematiche relative al mondo LGBT+ e  alla parità di genere – lavorativa, politica, sociale culturale – grazie alla guida delle realtà del territorio che si occupano del tema. Lavorando in un ottica di femminismo intersezionale – consapevolx che l’oppressione di genere si sovrappone con quella di classe, di appartenenza etnica o religiosa e di orientamento sessuale e identità di genere –  il tavolo si impegna a promuovere politiche inclusive e femministe sia all’interno del partito che nella società. 

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Il tavolo Europa e Politica Estera è uno spazio dedicato alla lotta contro le ingiustizie in campo internazionale, alla discussione di notizie oltre i nostri confini nazionali, alla politica che non si ferma al nostro cortile di casa, ma che porta la lotta dall’autocritica ad uno sguardo più ampio.

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Il nostro obbiettivo è quello di formarci e favorire il confronto in un’ottica di educazione e apertura mentale verso i presunti “altri”. Siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo impegnarci per migliorare le sorti comuni, rispondendo ai bisogni e strutturando politiche inclusive. Lo spazio del tavolo segue i principi dell’antirazzismo, lotta contro la xenofobia e punta a smontare concezioni viziate della realtà e i pregiudizi: attraverso lo studio e il dialogo capiamo che la diversità è sinonimo di ricchezza culturale, sociale e personale. Sproniamo la ricerca attiva dei fenomeni che interessano la nostra città, con uno sguardo ampio che sappia abbracciare, tenere insieme e valorizzare segmenti di società che nella cooperazione e nella pluralità trovino la collocazione ottimale.

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Il diritto al lavoro deve essere prima di tutto un diritto alla scelta, perché quando non c’è scelta, allora è sfruttamento. La precarietà ti rende ricattabile, ti costringe a competere a ribasso. Lavorare non può essere concepito come privilegio, rivendicare i propri diritti non può essere una paura. Non può passare il messaggio che si deve accettare tutto. Il libero mercato non vuole e non può sostenere chi non produce, e Il mondo è ancora diviso in chi guadagna dal lavoro altrui, e chi deve lavorare per sopravvivere. Non vogliamo rassegnarci ad un sistema liberista, ma pretendere qualcosa di completamente diverso, che ridiscuta i rapporti di lavoro: lavoro come prodotto sociale e non economico.

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Trovare soluzione ai fenomeni di emarginazione sociale. Perché Una società non può misurare il suo grado di sviluppo su quanto riesce a produrre, bensì su coesione e inclusione sociale, si misura su quanto è ridotta la forbice delle disuguaglianze, quanto è facile per tuttə esercitare i propri diritti ed accedere ai servizi . Attraverso la presa in carico integrata, continua e costante, basata sul progetto di vita della persona, possibile solo grazie alla co-pregettazione e co-programmazione con la rete del terzo settore, per consentire ad ogni individuo di pianificare il proprio futuro sulla base delle proprie inclinazioni, e non sui propri privilegi.

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Vogliamo una scuola che sia il perno della democrazia del nostro Paese e un sistema-Paese in cui investire nell’istruzione sia la possibilità di immaginare un futuro sostenibile e innovativo. Per questo serve una scuola inclusiva, che abbatta le disuguaglianze e che si promuova come reale ascensore sociale, dando a tuttx le stesse possibilità di partenza.
Vogliamo una scuola accessibile, che sia in grado di tutelare la salute mentale e il benessere di tutti gli studenti e di tutte le studentesse, che sia ponte e non muro rispetto al contesto sociale e culturale in cui è collocata, microcosmo di democrazia e di cittadinanza.
Per costruire la scuola che vorremmo, occorre ascoltare tutte le realtà che vivono la scuola direttamente e indirettamente. Per questo ci impegniamo nella promozione di campagne di ascolto con studenti e studentesse, docenti, personale ATA e le associazioni che ruotano attorno a questa realtà e costituiscono a pieno titolo quella comunità educante di cui abbiamo bisogno

http://www.nextprato.it/
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