Sì al Referendum Costituzionale: l’importanza di avere un dubbio
Sì al Referendum Costituzionale: l’importanza di avere un dubbio

Sì al Referendum Costituzionale: l’importanza di avere un dubbio

di Marco Biagioni, Segretario provinciale dei Giovani Democratici di Prato

Ieri sera noi GD abbiamo dedicato la nostra riunione provinciale al Referendum Costituzionale. Ce lo avevano chiesto i tanti ragazzi, con i quali collaboriamo tutti i giorni sui progetti per la città, che ci hanno manifestato più volte l’interesse di conoscere a fondo una riforma che desta loro delle perplessità, ma che riconoscono essere una delle scelte più importanti che saranno chiamati a fare.

Sinceramente non credevo che tra i giovani ci fosse tutto questo coinvolgimento: credevo anzi che noi GD avremmo avuto difficoltà a stimolare una discussione sulla riforma tra le fila della nostra generazione. Sbagliavo. Non avevo considerato il fatto che, parlando con i miei coetanei di come migliorare la nostra società, sarebbe venuto spontaneo domandarsi cosa vuol dire fare politica oggi e quali sono i mezzi che noi vorremmo avere per partecipare al cambiamento del nostro Paese.

Noto sempre di più che la nostra generazione non ha perso la speranza in un futuro migliore ed è disposta a condividere tempo, energie, competenze e passioni con la propria comunità per migliorarne le condizioni. È disposta a partecipare attivamente al cambiamento di quelle istituzioni democratiche nelle quali i giovani non hanno più fiducia. Ai ragazzi di questa generazione dobbiamo far capire che il mondo della politica è pronto a mettersi in discussione e che lo vuole fare soprattutto ascoltando le loro idee. Il Referendum Costituzionale (e la campagna che lo precede) ne è l’esempio lampante.

È una responsabilità della giovanile, è un impegno che ci prendiamo.

L’ho detto alla riunione di ieri e qui lo ribadisco: sulla Riforma Costituzionale il Partito Democratico si gioca tutto. E noi Giovani Democratici non possiamo che stare in campo e giocare la partita. Lo faremo per lealtà al Governo e al Partito, ma con quel senso critico e quello spirito innovatore che ci contraddistinguono. Non ci accontentiamo di raccontare la Riforma così come è: vogliamo invece guardare con lungimiranza a quello che sarà la democrazia del domani.

Crediamo che sia un errore vedere nella Riforma un punto di arrivo. Crediamo che sia un errore pensare che basti cambiare l’assetto istituzionale per garantire la democrazia e la partecipazione del cittadino alla cosa pubblica. Dobbiamo anzi pensare al Referendum come l’inizio di un percorso che porterà finalmente le forze progressiste del nostro Paese a fare politiche più efficaci su quella che è l’anima della democrazia. Per citarne alcune: la formazione della persona, l’accesso consapevole all’informazione, l’inclusione e la solidarietà in un senso di appartenenza a una comunità, la partecipazione del cittadino alla cosa pubblica attraverso, per esempio, una reale riforma dei Partiti. Ecco ciò su cui noi dovremo discutere in questi mesi, per far capire alle persone che votare Sì oggi ci darà l’opportunità di agire meglio domani su tutti quei fronti che garantiscono e fanno progredire la democrazia.

È questo il contributo che noi Giovani Democratici vogliamo dare al dibattito. Ecco perché abbiamo deciso di promuovere un Comitato dei giovani per il Sì, che riunirà tutti i ragazzi che vogliono fare questo percorso con noi e che vogliono dare il loro apporto.

Entrando nel merito della Riforma, invito a leggere il manifesto dei 200 costituzionalisti per il Sì, che spiegano molto bene perché è importante appoggiarla. Sono due gli aspetti che più mi stanno a cuore. Personalmente voterò Sì perché credo che sia necessario superare il bicameralismo perfetto, dove le leggi rimbalzano tra una camera e l’altra rallentando tutto l’iter legislativo. In una società sempre più dinamica è importante che la politica sappia rispondere ai cambiamenti con velocità ed efficacia. Voterò Sì anche perché ritengo giusto ridistribuire le competenze tra Regioni e Stato: una razionalizzazione che finalmente garantirà ai cittadini i servizi fondamentali equamente distribuiti da nord a sud.

Per chiudere, vorrei fare una considerazione su quello che è il titolo di questo articolo: il dubbio. Mentirei se dicessi che tra i ragazzi dei GD non è presente, ma credo che sia proprio questa la nostra forza. Anzi, mi auguro che in tutti i comitati che nasceranno e nel PD stesso rimanga sempre quella scintilla di curiosità, di senso critico. È proprio il dubbio che ci sprona a capire meglio gli aspetti che non ci tornano, e che ci invita a spingerci sempre più in là, alla scoperta dei lati più nascosti della democrazia.

Il dubbio ci ha permesso di creare occasioni di dibattito all’interno della giovanile, sfociate nell’impegno di creare un comitato coinvolgendo tanti (e credetemi quando dico tanti) giovani in questo nostro percorso, dove la parola “dubbio” ci rimbomberà sempre in testa: perché è grazie al dubbio che amiamo il progresso, ed è attraverso di esso che immaginiamo una società più giusta.

Oggi parte la nostra campagna. Unitevi a noi per dire Sì al cambiamento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

http://www.nextprato.it/
X