La lettera a Matteo Renzi dei Giovani pratesi per il Sì
La lettera a Matteo Renzi dei Giovani pratesi per il Sì

La lettera a Matteo Renzi dei Giovani pratesi per il Sì

Centosedici firme raccolte tra giovani e giovanissimi per dire Sì alla riforma che sarà oggetto del referendum di ottobre. I Giovani Democratici di Prato, ancor prima di iniziare con la campagna vera e propria, hanno raccolto molte adesioni e si sono impegnati nella stesura di una lettera destinata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Tra i giovani c’è davvero volontà di capire cosa implica questa riforma – spiega il segretario dei Gd Marco Biagioni – vogliamo fare informazione, formare al fine di avere una partecipazione realmente consapevole. Siamo un gruppo molto motivato che ha in mente un percorso inclusivo, che porti avanti nel modo più concreto possibile la discussione da qui e il referendum. Vediamo questa riforma non come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza per fare serie politiche votate alla garanzia e alla crescita della democrazia”. “Ci siamo impegnati fin da subito e ci impegneremo in questi mesi per far comprendere a tutti che non si tratta di esprimere in modo semplicistico se si vuole o non si vuole l’attuale presidente, bensì di chiedersi se si vuole cambiare finalmente qualcosa o se si preferisce rimanere fermi, se si vuole un Paese più governabile ed equilibrato o se si preferisce non cambiare nulla sperando che lo faccia qualcun altro” aggiunge Silvia Gianotti, studentessa di Giurisprudenza all’Università di Bologna e a capo del comitato Giovani per il Sì di Prato. “Abbiamo scelto di fare un percorso nel merito, distinto dai modi pacati e da tanta motivazione. Quando un giovane si avvicina alla politica, spesso rinuncia a causa dei toni volutamente eccessivi. Non cadremo in questo errore perché adesso più che mai c’è bisogno di comprensione e chiarezza” dice Lorenzo Tinagli, portevoce regionale della FdS e membro del comitato. “In queste settimane abbiamo raccolto adesioni e la curiosità di gran parte dei giovani di tutti i comuni della nostra provincia – conclude Stefano Nenciarini, giovane democratico laureando in biotecnologie – questo ci ha riempiti di orgoglio e di responsabilità. E di ancora più voglia di lavorare alle prossime iniziative: saranno molte e aperte a tutti”.

Di seguito la Lettera che i giovani del comitato hanno scritto a Matteo Renzi

Gentile Sig. Presidente del Consiglio,

Le scriviamo questa lettera per presentare il Comitato dei giovani per il sì al referendum costituzionale che abbiamo fondato a Prato. Siamo 116 ragazzi, con un’età compresa tra i 14 e i 26 anni, che vogliono dire la loro su quella che si preannuncia essere una delle scelte più importanti che gli italiani saranno chiamati a fare.

Crediamo che la discussione non possa limitarsi a una mera presa di posizione a favore o contro un Governo, un personaggio o un Partito politico. Troviamo necessario che si sviluppi un reale dibattito nel merito tra le ragioni del Sì e quelle di chi è contrario, senza delegittimare alcuna posizione, ma instaurando un confronto serio e costruttivo con chiunque sia interessato. Non ci allettano gli attacchi verso chi la pensa diversamente, o le prese di posizione a priori, senza capire cosa questa riforma costituzionale comporti realmente per il Paese: l’argomento è degno di essere sviscerato e compreso, e l’onestà intellettuale di ognuno di noi ci obbliga a mantenere alto il livello della discussione.I Giovani Democratici di Prato si sono dimostrati attenti all’argomento, cercando di creare momenti di informazione (uno su tutti, la serata alla quale ha partecipato il professor Carlo Fusaro) e contribuendo attivamente al coinvolgimento dei più giovani in quella che sarà una scelta cruciale per il nostro ordinamento: l’architettura costituzionale dello Stato, su cui si basa tutta la vita pubblica del Paese.

Quando abbiamo pensato di costituire questo Comitato, siamo rimasti sinceramente sorpresi da quanto i giovani si sentissero coinvolti e desiderosi di saperne di più; la cifra degli aderenti parla chiaro: al momento della fondazione abbiamo già superato il centinaio di aderenti (116 ad oggi). Tra questi ci sono ragazzi con un percorso politico ben delineato alle spalle, ma anche (e soprattutto) persone che semplicemente si riconoscono nel disegno di legge costituzionale e nelle esigenze che questo rappresenta: noi riteniamo che il coinvolgimento di tutta la società sia indispensabile, e questa ne è una chiara prova.

Molti dei ragazzi con i quali ci siamo confrontati, Signor Presidente, erano pieni di dubbi e curiosità: siamo fieri di ciascuna adesione proprio perché frutto di un percorso personale, e non di una presa di posizione acritica. Ciò che non è mai mancato è il desiderio di capire realmente se questa fosse la strada giusta per semplificare, funzionalizzare e rendere il più efficiente possibile il modello costituzionale della Repubblica, senza sacrificare in alcun modo le garanzie di democraticità. Siamo coscienti del fatto che la “migliore delle riforme possibili” non sia neppure immaginabile, ma siamo giunti alla conclusione che il frutto del compromesso tra le forze politiche che ha portato al disegno di legge C. 2613-D vada nella giusta direzione.

Noi staremo in prima linea con le energie, le competenze e la passione che ci contraddistingue, per ribadire con forza che il voto autunnale non riguarda soltanto la tenuta di un governo, ma molto di più: le fondamenta della nostra forma di governo parlamentare (che tale rimarrà). In questo senso vanno il cambiamento del ruolo del Senato e il superamento del bicameralismo perfetto, i nuovi procedimenti legislativi e la costituzionalizzazione dei limiti alla decretazione d’urgenza, il mutamento del riparto delle competenze tra Stato e Regioni, l’abolizione di enti non necessari, l’introduzione e il rafforzamento di alcuni istituti di democrazia diretta.

Ecco il motivo per cui stiamo scrivendo questa lettera: noi rappresentiamo quella parte della nostra generazione che non ha perso la speranza nel futuro, e siamo la prova che la passione per la buona politica non ha età. Siamo quei ragazzi che non rinunciano a voler migliorare le condizioni della nostra società tramite il dialogo con le istituzioni, nelle quali troppi hanno perso fiducia; e siamo anche quelli che ogni giorno si spendono con i loro coetanei, per dimostrare che la politica e il mettersi in gioco non sono un “peccato”, un’illusione, bensì un’occasione imperdibile per dare una voce alle idee. Perché la politica è realmente degna di questo nome solo quando si presta al dialogo, solo quando si mette in discussione.

Siamo giovani, ambiziosi per nostra natura. Ed è per questo che non ci limiteremo a promuovere la sfida sulla quale il Partito Democratico si gioca tutto: vogliamo instaurare un dialogo a livello nazionale, attraverso il nostro spirito critico, e proporci come interlocutori del Governo stesso.

Vogliamo che emerga l’essenza di questa riforma, e l’impatto che avrà sulla democrazia di domani. Ci piace pensare che, per quanto fondamentale, rappresenti solo il punto di partenza di un percorso, certamente lungo e difficile, che punti ad affrontare temi dei quali troppo spesso si è sentito parlare: la formazione e l’informazione consapevole della persona, l’inclusione sociale e lo sviluppo di un senso di appartenenza alla comunità, la partecipazione dei cittadini alla res publica, ad esempio grazie a una reale riforma dei Partiti. Crediamo che il Sì alla riforma costituzionale rappresenti il carburante per spingerci oltre, e per rendere possibile un futuro che oggi possiamo soltanto sognare.

Insieme per il cambiamento, insieme per il Sì. Cordialmente,

 

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