Scuola Aperta: il modello Dagomari è un’opportunità
Scuola Aperta: il modello Dagomari è un’opportunità

Scuola Aperta: il modello Dagomari è un’opportunità

                                                                                                                                Maria Rita Paratore, Responsabile Scuola Giovani Democratici

Abbiamo iniziato oggi la campagna di ascolto sul tema molto caldo della “Scuola Aperta”. Ma cosa significa per noi parlare di Scuola Aperta? Siamo partiti da questa semplice domanda e abbiamo cercato di darci delle risposte. Questo concetto prende vita perché pensiamo che la scuola sia il primo esempio di societas in cui si trova prima il bambino, poi il ragazzo e il futuro cittadino. La scuola è insomma quel luogo fisico e metafisico in cui convivono in un approccio sinergico la conoscenza dell’alterità e la scoperta del proprio sé, tenute insieme da un filo rosso molto prezioso che è la conoscenza.

Immaginiamo una scuola che si apra al mondo e lo contenga al tempo stesso. Una scuola che riveda i suoi tempi, le cui priorità non si esauriscano soltanto durante le sei ore di lezione quotidiane, ma che sia capace di fornire un servizio allo studente e alla propria comunità sempre, tutti i giorni, tutta la vita per tutti. È proprio per questi motivi che oggi ha avuto inizio l’avventura. Nei giorni scorsi ci siamo armati di telefono, abbiamo cercato numeri da contattare, realtà da ascoltare e incontri da fissare perché abbiamo l’ambizione di concretizzare la nostra idea di scuola, proprio qui, nella nostra città, Prato.

Oggi vi raccontiamo la realtà del Dagomari, una scuola che resta aperta dalle 8.00 alle 23.40 continuativamente e che, oltre alle lezioni curriculari, offre ai propri studenti molti servizi: dalla palestra aperta il pomeriggio, alla biblioteca con il suo servizio di prestito e gli spazi adibiti allo studio. I libri catalogati sono ad oggi 13.000 e a rete con il sistema della Biblioteca Lazzerini, fornendo così un servizio, diremmo completo, allo studente. La biblioteca rimane aperta, poi, fino alle ore 18.00 e il referente è un professore della scuola stessa, aiutato da due ragazzi che fanno servizio civile.

Ecco, pensiamo che partire da esperienze come questa sia una ricchezza perché pensiamo che la scuola deve essere quel luogo che offre dei servizi il più completi possibili ai propri studenti. La realtà del Dagomari dovrebbe poter essere realizzata anche in tutte le altre scuole della nostra città, ma non solo. Non ci vogliamo fermare qui: la scuola è quel punto nevralgico e pubblico che deve poter offrire servizi e delle vere e proprie opportunità (non troviamo parola migliore di questa) non solo ai propri studenti, ma alla intera comunità, dimostrando così di esserne il perno e la colonna portante.

Per questo immaginiamo che sia naturale garantire alla comunità tutta la possibilità di studiare, fare attività, sport, laboratori, ripetizioni gratuite e così via a scuola, nelle scuole della città. Abbiamo parlato anche di questo con la Preside del Dagomari e riteniamo che questa scuola potrebbe essere il punto da cui partire per la realizzazione del progetto.

Noi proseguiremo con i nostri incontri e vi terremo aggiornati!

 

 

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