Lavoro è dignità, non caporalato.
Lavoro è dignità, non caporalato.

Lavoro è dignità, non caporalato.

di Francesco Bellandi, responsabile integrazione dei Giovani Democratici Toscana

di Maria Logli, responsabile integrazione dei Giovani Democratici Prato

Costanti casi di Caporalato e sfruttamento del lavoro di immigrati si manifestano sul territorio. Crediamo che il primo compito della politica sia di tutelare chi non ha diritti o non li conosce dall’illegalità: per questo devono essere incrementati i controlli per la salvaguardia del Diritto al lavoro; devono essere valorizzate quelle imprese che lavorano nel rispetto dei diritti e delle garanzie costituzionali, accompagnate quelle che hanno iniziato percorsi di emersione, chiuse quelle che delinquono.

È importante che ci sia un senso di responsabilità diffusa tra tutti: categorie sociali ed economiche, amministrazioni, cittadini, associazioni e sindacati, insieme, devono essere garanti del Diritto al lavoro, al compenso, alla dignità lavorativa.

Il primo passo è istituire appositi strumenti per il controllo sulle attività illegali, e l’Osservatorio che abbiamo proposto in Consiglio comunale a Prato, approvato il 27 Luglio 2017, ci consentirà di conoscere il problema: la prima ricerca verterà sulle condizioni dei lavoratori nel distretto pratese. Riteniamo fondamentale che ci sia un coordinamento a livello toscano che si dirami in modo capillare nei territori avvalendosi della collaborazione di tutti, anche di reti virtuose e informali, per contrastare lo sfruttamento e per raggiungere quelle persone che non hanno conoscenza dei propri diritti sindacali. Una rete di collaborazioni con le micro-comunità attive può costituire un ponte tra le istituzioni e quella parte di popolazione che vive in condizioni di particolare marginalità. L’Osservatorio a Prato è nato grazie a questo genere di coordinamento, e anche in Toscana dovrà mettere in connessione i soggetti interessati.

Perché non è mai una specifica categoria di persone a costituire il problema dell’illegalità, ma un sistema complesso che dev’essere compreso e sanato anche grazie ai tanti esempi positivi, a differenza di quanto può sostenere la destra, che si riempie la bocca di sicurezza individuando specifici nemici della legalità, e poi vota contro l’Osservatorio in Consiglio Comunale. Poco importano le pretestuose discriminazioni: dalla mancanza dei diritti sul lavoro abbiamo tutti soltanto da perdere.

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