La pandemia tra emergenza economica, assistenziale e di salute mentale.
La pandemia tra emergenza economica, assistenziale e di salute mentale.

La pandemia tra emergenza economica, assistenziale e di salute mentale.

di Francesco Natali, Tavolo Attualità GD Prato.


Troppo spesso in questo periodo siamo bombardati da notizie sulla salute e su questo maledetto virus che ormai da mesi ci tiene in scacco.
La responsabilità principale della politica, sicuramente, è quella di dare risposte complete all’emergenza sanitaria ed economica cercando di non lasciare indietro nessuno, provando a mantenere saldi quei meccanismi di Welfare State che caratterizzano la nostra Repubblica e che ci permettono di affermare di vivere in un paese attento alle persone.

Spesso, la preoccupazione che più percepiamo dai nostri parenti o da chiunque ci stia vicino, è la paura di poter contrarre il Coronavirus, malattia a volte addirittura letale.
Le immagini che ci arrivano dalla Campania, però, non permettono di essere speranzosi. Il fatto della persona deceduta dentro la toilette del pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli è uno dei chiari segnali del fallimento, nel XXI secolo, del nostro Stato sociale.

Le responsabilità non sono sicuramente da addurre alla totalità di persone che in questi giorni, o meglio ormai da mesi, si adoperano cercando di onorare e rispettare l’art. 32 della Costituzione, garantendo il diritto universale alla salute, ma forse dovremmo interrogarci sulla responsabilità che le classi più esposte hanno nel lanciare segnali di accortezza e riguardo.

Come giovanile di un partito politico che oggi rappresenta la maggioranza in Parlamento, dovremo fare una grossa analisi sui tagli che negli ultimi anni hanno coinvolto anche il settore sanitario al fine di non dover assistere a quelle strazianti immagini che giungono da alcuni ospedali, dove i pazienti vengono curati nei piazzali adiacenti rimanendo nelle loro auto per mancanza di posti letto.

Oltre a ciò, questo periodo sicuramente verrà ricordato come difficile anche a livello psicologico e di tenuta mentale collettiva viste le condizioni gravi, stancanti e deprimenti che ormai modificano anche le nostre abitudini quotidiane più banali.

La salute mentale non è una problematica di serie B: le persone continuano ad avere di questi problemi e le criticità legate all’equilibrio psicologico nei pazienti sono tuttora presenti. Anzi, forse ora più che mai, visto lo stress crescente che avvolge tutte le nostre giornate, la socialità persa e il calore umano che possiamo solo ricordare. Si sono acuite tutte quelle instabilità “latenti” circa la salute mentale nei cittadini.

La battaglia al Covid-19 è sicuramente il nodo principale da affrontare attualmente, adoperandoci con responsabilità e impegno costante come politici e una concreta dimostrazione di responsabilità civica come cittadini.

Occorre seguire le regole e le prescrizioni imposte, che adesso possono sembrare imposizioni troppo invadenti della vita privata di ciascuno, e la voglia di tornare alla normalità è molto forte, ma non dobbiamo desistere, perché questa battaglia si vince solo se, tutti insieme, ci adopereremo per sconfiggere questo virus.

La situazione pandemica verrà risolta, certo, rispettando le regole; questo periodo però si supererà anche intervenendo con coraggio laddove le difficoltà economico/sociali e le problematiche di salute mentali si fanno più forti, senza trattarle come problematiche di serie B.

L’Italia ce la farà anche stavolta, siamo un popolo tenace, non molliamo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

http://www.nextprato.it/
X