Bambine e bambini: non solo adulti del domani, ma titolari di diritti oggi.
Bambine e bambini: non solo adulti del domani, ma titolari di diritti oggi.

Bambine e bambini: non solo adulti del domani, ma titolari di diritti oggi.

Di Immacolata Ranucci, GD Prato

Il 20 novembre del 1989 nasce la Carta Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC – Convention on the Rights of the Child). Ed oggi si celebra la Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

La CRC afferma che le bambine e i bambini hanno diritto alla protezione dalle discriminazioni di natura etnica, sessuale, religiosa, sociale, linguistica. Tutte le persone che si occupano di loro hanno il dovere di pensare al benessere e prendere le scelte migliori nel loro interesse.
Lo Stato ha il dovere di fornire cibo, casa e vestiti ai bambini e alle bambine che provengano da contesti sociali ed economici svantaggiati. Questx hanno diritto ad un nome, a conoscere le proprie origini e, quando possibile, i propri genitori.
Viene riconosciuto il diritto ad avere una famiglia che presti cura e attenzioni, che aiuti nella crescita e che dia affetto.

È riconosciuto il diritto all’avere un’infanzia felice, ad avere delle idee proprie e ad esprimere la propria opinione – nelle forme che preferisce – sulle questioni da cui sia toccatx, così come ad essere informatx.
Il diritto alla scuola si accompagna a quello di ricevere un’educazione che permetta e favorisca lo sviluppo della personalità e delle capacità dex bambinx e che sensibilizzi al rispetto delle altre culture e dell’ambiente.
Hanno diritto ad avere amicizie e a condividere le proprie storie e idee con esse. Hanno diritto ad avere una vita privata, anche all’interno del contesto familiare. Hanno diritto al gioco, al tempo libero e al riposo e a non svolgere lavori pensanti e pericolosi che impediscano lo sviluppo e la frequenza scolastica.
Hanno diritto a partecipare alla vita culturale e artistica del paese in cui vivono.
Hanno diritto alla protezione da materiali e informazioni che possono nuocere loro e che non siano adatti alla loro età, ed alla tutela da qualsiasi forma di sfruttamento ed abuso, a non subire torture o punizioni crudeli. Hanno diritto a godere di protezione speciale in caso siano rifugiatx.
X bambinx disabili hanno il diritto di crescere nel miglior ambiente possibile insieme ad altrx coetanex. Tuttx x bambinx hanno diritto alla salute e all’assistenza medica.
Le istituzioni pubbliche hanno il dovere di assicurare che tali diritti vengano garantiti e realizzati.

Save The Children Italia indica che sono più di 1 milione i minori che vivono in condizioni di povertà assoluta nel nostro Paese e 1 su 7 lascia prematuramente gli studi. Quasi la metà non ha mai letto un libro e 1 su 5 non fa sport. Un milione e mezzo di bambinx soffre di problemi di salute mentale e molto spesso le malattie non vengono diagnosticate e non ricevono il supporto adeguato.

X bambinx non sono solo adultx del domani: sono, come ci insegna chiaramente la CRC, persone che godono di diritti già oggi. La loro vulnerabilità e la loro incapacità di riconoscere, esprimere e pretendere che i propri bisogni siano soddisfatti non può essere una giustificazione per ignorare i loro problemi e per non affrontare attivamente le situazioni che possono causare disagi, impedimenti, svantaggi e traumi.

Particolare attenzione deve essere data alla salute mentale nell’infanzia e nell’adolescenza e alla loro educazione affettiva, e non solo in questo momento di grande incertezza e disagio dovuti alla pandemia.
La crescente attenzione pubblica alle questioni legate alla salute mentale non può lasciare fuori chi non ha i mezzi e la maturità per partecipare ad un dibattito collettivo e trasversale, ed anzi diventa fondamentale prendere in carico le istanze e necessità di chi, su questi temi, non può rappresentarsi da solx.

È compito dello Stato e di tutte le istituzioni, ma anche e soprattutto dell’intera comunità, creare un ambiente favorevole allo sviluppo di tutte le bambine e di tutti i bambini.

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