Il congresso della Generazione Democratica
Il congresso della Generazione Democratica

Il congresso della Generazione Democratica

di Marco Biagioni, Segretario dei Giovani Democratici di Prato

È iniziato il periodo congressuale e come nel partito, anche nei Giovani Democratici c’è fermento. C’è chi sostiene Orlando e decide di creare un comitato di giovani e chi appoggia Renzi, organizzando una riunione in federazione un lunedì sera per discuterne le posizioni. È normale che in una comunità composta da cento persone si vadano a creare dinamiche simili a quelle del “partito dei grandi” con correnti di pensiero diverse che alimentano il dibattito e la discussione. E mai come in questi giorni ho la dimostrazione che quello che andiamo a raccontare di noi Giovani Democratici è vero e concreto: siamo una comunità che vede nel dialogo tra le differenze un’opportunità di crescita collettiva e uno stimolo al progresso. Noi siamo la generazione democratica, che è nata nel PD e che crede nella sua vocazione di partito plurale e riformista. Per questo sentiamo la responsabilità di dare l’esempio, poiché per noi l’unità del partito non è solo un requisito necessario, ma è una condizione naturale; e il congresso può essere l’occasione per poter esprimere al meglio la nostra idea di convivenza in un partito, non solo attraverso un dibattito sui temi, ma anche nei modi. Non ci sentirete mai parlare di divisioni, ma di differenze. Non ci sentirete mai pronunciare la parola “spaccatura”, ma “costruzione”. Proprio per questo tra i ragazzi della giovanile sta nascendo la voglia di organizzarsi per poter dibattere insieme e portare avanti le loro idee sul congresso.

È in quest’ottica che abbiamo deciso di creare momenti di discussione per approfondire i punti di vista delle varie mozioni. Annuncio che durante questa campagna congressuale i Giovani Democratici organizzeranno quattro eventi dove saranno discussi i programmi dei candidati su quelle che noi riteniamo essere le grandi sfide del centrosinistra: scuola, lavoro, inclusione sociale e ruolo del partito. Giovedì sera alle 21 in federazione (via carraia 15) si svolgerà invece l’assemblea provinciale della giovanile dove i ragazzi potranno esprimere le loro impressioni sul congresso.

Seppur differenti sulle scelte nazionali, siamo invece compatti e uniti nel sostegno al gruppo dirigente del partito locale, del quale facciamo anche parte, e della Giunta di Prato con la quale stiamo lavorando su proposte per la città come l’apertura pomeridiana degli istituti, servizi per l’integrazione e l’accoglienza, riqualificazione urbana, città del benessere e molto altro.

Personalmente ho deciso che voterò Orlando, poiché vedo nel suo programma il PD che vorrei. Per fare un esempio, anche io come lui credo che le riforme debbano essere frutto di una collaborazione con i corpi intermedi e con chi tocca con mano i problemi reali della società. Va in questa direzione il nostro documento sull’integrazione, scritto insieme a più di 40 realtà cittadine, che abbiamo presentato all’amministrazione tre settimane fa. E sono pienamente d’accordo sulla necessità di impegnarsi a creare una classe dirigente adeguata, che cresca partendo dai territori. E’ una questione che ci siamo posti anche noi GD e che ha trovato una soluzione nella creazione di sei tavoli di lavoro in continua crescita. Sono stato contento di aderire al comitato dei giovani per Orlando promosso da Francesco Bellandi, perché credo che sarà una bella opportunità di crescita per tutti noi. Allo stesso modo, penso che il dibattito condotto insieme a quei ragazzi che si sentono vicini alla mozione Renzi possa rappresentare una grande occasione di arricchimento collettivo, che si inserisce nel percorso di formazione politica promosso dalla nostra giovanile.

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