Accoglienza: la nostra visione
Accoglienza: la nostra visione

Accoglienza: la nostra visione

dal documento “Prato: 122 mondi, una sola città” dei Giovani Democratici Prato

La complessità dei flussi migratori dai paesi africani e Medio Orientali verso l’Unione Europea ha condotto al tentativo di gestione dei flussi tramite trattati e accordi tra i paesi membri; le normative vigenti, tuttavia, sono finora risultate insufficienti rispetto alla portata del fenomeno, anche di fronte al fatto che alcuni paesi membri non si sono dimostrati collaborativi rispetto alla direzione che l’Unione Europea ha deciso di intraprendere. I paesi che rispettano tali trattati e che sono primaria meta dei flussi si vedono costretti ad una gestione emergenziale, a causa della quale risulta difficile creare dei canali di accoglienza tali da garantire anche la conseguente e successiva integrazione dei richiedenti asilo. Crediamo che la soluzione non possa prescindere dalla collaborazione internazionale e dalla presa di coscienza della sempre maggiore interdipendenza tra i paesi dell’Unione Europea, nonché da quei valori e principi quali uguaglianza e solidarietà alla base dell’Unione stessa.  È importante trattare la questione con delicatezza e mantenere un equilibrio tra rispetto e sicurezza, dignità e legalità. Sarebbe fondamentale affrontare il tema dei corridoi d’accesso, di soggiorno regolare, di conversione di documenti provvisori in permanenti, di pari opportunità, di decreti flussi: è indispensabile che vi siano gli opportuni canali affinché i diritti vengano tutelati in modo prioritario. Rifiutiamo un sistema di accoglienza che, quando espelle gli utenti, non si fa carico di seguirli nel rimpatrio o nei loro successivi passi: da un lato questo è controproducente ai fini della sicurezza, dall’altro crea una condizione di inesistenza giuridica che ostacola ogni possibilità di integrarsi legalmente. Inoltre l’interruzione immediata dell’accoglienza impedisce ogni forma di continuità rispetto ai percorsi psicologici, giuridici e formativi intrapresi, e preclude assistenza e formazione volte ad incentivare il rientro volontario.

Intanto, per quanto riguarda l’accoglienza in Italia, possiamo restare fedeli ai nostri valori e rispettare in primis i diritti umani di ogni uomo e donna.

L’Italia, tra i paesi in prima linea, si è dotata di un proprio sistema di accoglienza per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale; tuttavia emergono delle problematiche conseguenti sia alle circostanze europee, sia alla natura frammentata del sistema nazionale. Tale sistema di accoglienza comprende diverse strutture tra Cpsa (Centri primo soccorso e accoglienza), Cara (Centri accoglienza per richiedenti asilo), e Cda (Centri accoglienza a breve termine), la rete SPRAR, e strutture di accoglienza temporanea CAS (Centri accoglienza straordinaria).

A livello territoriale la molteplicità dei canali per accedere all’asilo politico comporta anche una serie di ulteriori problematiche su scala minore: prima tra tutte una mancanza di equità nel trattamento dell’utente CAS e dell’utente SPRAR – il primo avvantaggiato rispetto al secondo-, due percorsi paralleli ma con differenti finalità, funzionamenti e risorse. Si rileva inoltre una scarsa osservanza delle direttive europee per quanto concerne l’empowerment dell’individuo.

Il Comune di Prato è tra i più virtuosi di tutto il territorio nazionale, non solo perché si è reso disponibile ad accogliere un numero ingente di richiedenti asilo – ad oggi 730 -, ma anche perché collabora con gli enti locali secondo il modello dell’accoglienza diffusa vigente in Toscana.

La nostra visione di accoglienza non si ferma all’approccio emergenziale, ma sfocia naturalmente nell’integrazione, ritenendo che la linea che li divide sia molto più sottile di quella attualmente considerata. Devono essere rispettati i criteri di sicurezza, legalità e documentazione, ma non può essere trascurata l’importanza del passo successivo: l’ingresso dell’individuo nel tessuto economico e sociale della città che lo accoglie.  Creare prospettive e valorizzare i percorsi di crescita individuale significa, secondo noi, guardare al futuro ed essere all’altezza di elaborare soluzioni lungimiranti per un fenomeno che non accenna a placarsi.

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