#Logos2017: storia dell’integrazione europea, dal dopoguerra ad oggi
#Logos2017: storia dell’integrazione europea, dal dopoguerra ad oggi

#Logos2017: storia dell’integrazione europea, dal dopoguerra ad oggi

Il primo dei quattro incontri dedicati all’approfondimento di uno dei temi più urgenti per chi oggi si affaccia sul mondo della politica e della cittadinanza attiva, l’Unione Europea, e che i Giovani Democratici di Prato hanno voluto affrontare con un ciclo di conferenze itineranti, è stato seguito da una quarantina di persone, soprattutto studenti, la sera del 7 Marzo. Un momento importante per scoprire le origini di quella che è oggi la nostra grande casa nel mondo, un momento di conoscenza e condivisione. Guidati dal racconto cronologico del professor Davide Baviello, docente di Storia dell’Europa Contemporanea presso l’Università di Firenze, abbiamo ripercorso le tappe fondamentali del processo di integrazione europea. Partendo da tre nomi, tre padri della comunità europea, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, si entra subito in uno dei temi caldi e ricorrenti in tutta la storia dell’Unione, dalla sua nascita fino ad oggi: il federalismo. Sono seguite altre personalità fondamentali all’interno del processo decennale di costruzione comunitaria: Adenauer, De Gasperi, Schuman, Spaak, Kohl, Mitterand. Questi uomini hanno contribuito alla progettazione e costruzione delle istituzioni europee, in cui progressivamente si è passati da un confronto basato sul metodo funzionalista, prevalente nelle istituzioni e nei lavori della CECA e fondamento della CED, ad un dialogo sempre più orientato politicamente e sempre più rivolto ad un’unione che non fosse solo motivata economicamente. Si arriva così ai trattati di Roma, di cui proprio quest’anno si festeggia il Sessantesimo anniversario il prossimo 25 Marzo, e poi alla creazione dell’Unione Europea e delle sue istituzioni. Al di là dei termini tecnici, delle date, delle definizioni, ciò che abbiamo ereditato oggi sembra un vaso di Pandora, una grande sfida che si giocherà sul piano della democrazia.

Il professor Baviello conclude con una frase quanto mai attuale di Spinelli, che ci ricorda la necessità di un’Europa non semplicemente più unita ma soprattutto più democratica. In caso contrario il rischio di veder uscire dalla comunità altri paesi, come già successo con la Gran Bretagna, sarà difficilmente evitabile, soprattutto nel lungo periodo. Non possiamo continuare ad ignorare il bisogno di un’Europa più partecipata, più sentita, più conosciuta dai suoi cittadini. Essere europei è un’opportunità, ma anche una responsabilità, un impegno che deve essere rivendicato. Partecipare in modo attivo alla vita di questo grande organismo multiculturale e plurilingue deve essere l’obiettivo da porsi nella ridefinizione della struttura dell’Unione, che ha forse bisogno di maggiore semplicità e coerenza per essere più vicina ai bisogni di chi inconsapevolmente la vive ogni giorno. Questa voglia di capire e partecipare si è espressa durante la serata tramite le molte domande dei ragazzi presenti, un segnale quanto mai forte in questo momento storico segnato dall’euroscetticismo.

Per continuare il percorso di approfondimento, vi invitiamo a partecipare al prossimo incontro di Logos il 14 Marzo presso il Cinema Terminale: “Eurozona: moneta, commercio ed integrazione globale dell’economia UE” con il professor Fabio Masini.

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