Perché sostengo Andrea Orlando
Perché sostengo Andrea Orlando

Perché sostengo Andrea Orlando

                                                                                                                                                                                Di Francesco Bellandi

Il 7 Marzo 2017 è stato formato il Comitato Giovani per Orlando Prato, di cui io, Bellandi Francesco, sono coordinatore assieme a Maria Logli, Maria Rita Paratore e Stefano Pierri.

Questo Comitato è composto da tutti quei ragazzi, militanti e non, che sentono di appartenere al progetto politico proposto da Andrea Orlando, e che quindi sostengono la sua candidatura alla segreteria del Partito democratico.
Abbiamo creato il comitato alla luce delle tante persone animate dalla voglia di unirsi nel riflettere, condividendo un percorso comune sulle idee di Andrea Orlando e sulla sua visione del Partito e della società.

Per questo motivo faremo incontri aperti di studio e riflessione sulla mozione, gestiti dai membri del Coordinamento, per assimilare le tesi ed elaborare proposte nuove, così da rendere il percorso congressuale un momento democratico, inclusivo e condiviso.

E’ un comitato di giovani che nutrono la speranza di poter coinvolgere quella parte di comunità composta da persone oggi distanti dalla politica, di poter avvicinare i ragazzi alle dinamiche congressuali, di poter contribuire ad accrescere, nel senso comune, l’affezione alla rappresentanza, alla politica e al Partito.
In un periodo storico in cui le problematiche socio-economiche dilagano e le parti della comunità si sgretolano alimentando le disuguaglianze, abbiamo bisogno di lavorare ad un progetto politico unitario, di tornare a parlare con quella parte della società che non si sente ascoltata e che, forse erroneamente, non abbiamo ascoltato.
Al progetto politico, alla proposta, alla riforma si è giunti, nel recente periodo, solo “dall’alto”: abbiamo vissuto un momento storico nel quale il decisionismo ha superato la concertazione e l’obiettivo ha sopravanzato e messo da parte l’ascolto e l’osservazione.
Vorrei un Pd inclusivo, che ascolta e osserva la società, che utilizza le differenze e le divergenze come motore per la sua crescita culturale e politica, un Pd che costruisce con percorsi democratici i provvedimenti e le Riforme: vorrei un riformismo dal basso.
Vorrei un Partito in cui i corpi intermedi siano interpellati, in cui si utilizzi e sfrutti il bagaglio culturale e di conoscenze di tutte quelle Associazioni che raccolgono al proprio interno parti della comunità.
I corpi intermedi sono i mattoncini, il Pd la mano che crea il progetto. Quel progetto che è il risultato di una giusta interpretazione, da parte del Partito, delle esigenze e delle necessità comuni. Torniamo ad essere i pontieri tra le necessità e le opportunità con estrema chiarezza e sincerità.
Vorrei un Partito democratico che sia un Laboratorio, in cui insieme si cresca elaborando e riflettendo, un Partito che metta al centro del suo progetto l’uomo.

Sostengo Andrea Orlando non contro qualcuno, ma per qualcosa, per questo Progetto Politico, vocato all’Ascolto, alla riduzione alle disuguaglianze, un progetto dedito alla parificazione delle opportunità.
Abbiamo perso la capacità di esseri sinceri in politica, abbiamo raccontato con un linguaggio poco corretto quello che accade e che stava accendo.
Vorrei riportare i termini della politica al suo vero significato. Questa opera di sincerità, di consapevolezza e responsabilità è il primo atto per avere un rapporto autentico con militanti e cittadini.
Dobbiamo tornare ad avere strategie lungimiranti e volte a risolvere in modo strutturale e strutturato le difficoltà del nostro Paese, dall’ambito sociale a quello economico. La parola futuro non basta: ci vogliono strategie comuni per il progresso nel futuro. Dobbiamo scostarci dall’agire per il popolare, perché quell’agire paga nell’immediato, ma a lungo andare si paga.
Un Partito democratico che si collochi fieramente e con fermezza nel campo del centro-sinistra, un Partito democratico che sui valori e le radici del centro-sinistra ponga, unito, le basi per la società di domani.
Giocare sul campo degli avversari politici è pericoloso: chi gioca in casa vince. Torniamo ad essere principali fautori della visione di futuro del nostro Paese, e non passivi omologatori rispetto al linguaggio degli altri. Pensiamo ai nostri programmi e alle nostre proposte in modo coerente con i nostri valori, e chiamiamo tutti a confrontarsi con noi.
Sostengo Orlando perché vorrei che fosse recuperato quel tessuto sociale che ci appartiene e che sente di appartenere a noi, quel tessuto di conoscenze, interessi e capacità. Lo sostengo per la sua volontà di ridurre le disuguaglianze, e perché condivido la convinzione che le pari opportunità siano la condizione minima per una società contemporanea che voglia svilupparsi, perché credo in uno sviluppo sostenibile, pensato per il domani.
Lo sostengo perché un Segretario ha il compito di ascoltare, unire e fare sintesi delle divergenze e delle differenze, perché credo che non abbiamo bisogno di un leaderismo personalista, ma del comunitarismo di un leader.

Buon congresso a tutti, e chiunque sarà il Segretario, sarà il mio e nostro Segretario.

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