Analisi sulle motivazioni del NO al referendum costituzionale
Analisi sulle motivazioni del NO al referendum costituzionale

Analisi sulle motivazioni del NO al referendum costituzionale

di Omar Magnelli

Girando sul web, di questi tempi, soprattutto su Facebook, non si possono non notare i post di coloro che incentivano gli elettori a votare Sì oppure No alla riforma costituzionale. Ed è di quest’ultimi che vi voglio parlare, di coloro che hanno deciso di schierarsi sul fronte del “meglio rimanere così”.

Il primo spot sul quale mi soffermo (qui: https://www.youtube.com/watch?v=NLSjLZ91gZc) è pubblicizzato dal Comitato per il NO capeggiato dai costituzionalisti Gustavo Zagrebelsky e Alessandro Pace.

Il video si apre con un giovane ragazzo che, in camera propria, utilizza un tablet per leggere alcuni giornali. In contemporanea, in salotto abbiamo i genitori che guardano alla tv un discorso di Matteo Renzi che parla di un’economica la quale, dopo anni di recessione, torna finalmente ad avere un segno “+”. Ad un tratto il ragazzo si muove verso il salotto, spegne la televisione e si arrabbia. Si arrabbia perché non ha un lavoro, si arrabbia perché il padre non può permettersi di curare la propria malattia cardiaca, si arrabbia perché la madre non riesce ad andare in pensione. E quindi invita a votare no al referendum.

Insomma, siccome le cose vanno male a molti si invita a votare no perché con quello stesso no si creeranno posti di lavoro, avremo visite specialistiche gratuite e in meno di 24 ore e si aumenteranno le pensioni.

Questa volta lasciatelo dire a me: No. Non sarà così. Persino alcuni sostenitori del comitato anti-riforma si sono sentiti delusi da una campagna referendaria che non entra nel merito del contenuto. Qui di seguito alcuni tra i commenti.3Altro spot un po’ più classico è quello di Silvio Berlusconi (qui: https://www.facebook.com/SilvioBerlusconi/videos/1320299934670775/) che con un video pubblicato su Facebook ha invitato ufficialmente i suoi a schierarsi sul fronte del No. La critica, questa volta, è quella del governo illegittimo, non eletto dai cittadini, quando noi sappiamo perfettamente che il Presidente del Consiglio non viene eletto dai cittadini ma dal Presidente della Repubblica e che i c.d. governi tecnici (come lo sono stati quelli di Mario Monti ed Enrico Letta) sono perfettamente legittimi. Anche in questo caso molti, tra gli elettori delusi e scontenti, hanno voluto manifestare l’incoerenza delle ragioni del No sostenute dall’ex cavaliere e il contenuto della riforma costituzionale. Qui di seguito alcuni tra i commenti.2Dulcis in fundo, lo spot di Sinistra Italiana (qui: http://video.repubblica.it/dossier/referendum-costituzionale/stavolta-no -lo-spot-di-sinistra-italiana-in-vista-del- referendum/256184/256424? ref=HRESS-4) che, a mio parere, la dice lunga a proposito di fair play. Si parla di povertà, di lavoro, di sanità ma di riforma costituzionale nemmeno l’ombra. Non un accenno sul superamento del bicameralismo perfetto, sulla nuova struttura del Senato, sull’abolizione del CNEL, sulla chiarezza dei conflitti di competenze, sulla “costituzionalizzazione” del principio di trasparenza nelle amministrazioni; niente di niente. Intendiamoci, è giusto parlare e affrontare queste tematiche di primaria importanza ma l’appuntamento che ci attende a dicembre riguarda tutt’altro. E anche qui, il popolo della rete, non si è risparmiato con i commenti.1A conclusione di questa analisi mi viene spontanea una domanda: non sarà, piuttosto, che le motivazioni del No si riassumono tutte nella presa di posizione contro il Governo Renzi? E quali progetti post-referendum ci possiamo attendere da quelle forze politiche il cui scopo è solamente quello di farsi “sgambetti” per impedirsi di raggiungere il traguardo a vicenda?

A voi il giudizio.

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