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Ci facciamo promotori del graduale passaggio di competenze dalla Questura al Comune in materia di rinnovo del permesso di soggiorno, attraverso le sue strutture come le anagrafi. Oltre a liberare la Questura di questo carico oneroso, sarebbe così possibile per il cittadino straniero essere più facilmente indirizzato verso i servizi di integrazione già promossi dal Comune.
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Il Comune si prenda l’impegno di strutturare dei percorsi gratuiti di lingua italiana che arrivino almeno al B2 e che consentano di avere un livello minimo di padronanza lessicale negli ambiti disciplinari dove si intende lavorare, mettendo in rete le realtà esistenti e facendo da raccordo per indirizzare gli utenti nei punti territoriali più adeguati per loro.
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Sul modello sperimentato a Madrid, l’Amministrazione si impegni a contrastare la discriminazione residenziale attraverso servizi di mediazione culturale come orientamento alla ricerca dell’alloggio, assistenza nelle pratiche contrattuali e sensibilizzazione del mercato immobiliare. Il Comune, inoltre, si faccia garante per coloro che dimostrano di avere le credenziali per poter avere un affitto ma che dichiarino di aver subito trattamenti discriminatori.
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É necessario ampliare i servizi offerti dai Centri d’Accoglienza Straordinaria tramite la programmazione condivisa di attività che prevedano interazione paritaria tra migranti, studenti, membri delle associazioni, cittadini, così da proiettarli in contesti nei quali possano assumere un ruolo attivo, dialogare col territorio e formarsi in ambiti disciplinari coerenti con le qualifiche ottenute nel paese d’origine. [/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”2456″ img_size=”medium” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row css_animation=”bounceInLeft” bg_type=”bg_color” ult_hide_row=”ult_hide_row_value” ult_hide_row_large_screen=”large_screen” ult_hide_row_desktop=”desktop” ult_hide_row_tablet=”tablet” ult_hide_row_tablet_small=”xs_tablet”][vc_column][vc_text_separator title=”ACCOGLIENZA: NON SOLO EMERGENZA “][vc_column_text]
DA ACCOGLIENZA A INTEGRAZIONE
É necessario ampliare i servizi offerti dai Centri d’Accoglienza Straordinaria tramite la programmazione condivisa di attività che prevedano interazione paritaria tra migranti, studenti, membri delle associazioni, cittadini, così da proiettarli in contesti nei quali possano assumere un ruolo attivo, dialogare col territorio e formarsi in ambiti disciplinari coerenti con le qualifiche ottenute nel paese d’origine.
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Proponiamo che, tramite dei nuovi Patti territoriali per lo sviluppo locale, venga istituito un tavolo che metta insieme Regione, ASL e associazionismo che abbia il mandato di strutturare in modo condiviso un piano di presa in carico integrata basato sul progetto di vita della persona. Questo porrebbe fine ai ping pong di responsabilità tra enti, garantirebbe continuità di tutoring e permetterebbe di avere un’unica documentazione che sintetizzi la storia della persona e le sue potenzialità, includendo il privato sociale nella strutturazione dei percorsi e condividendo maggiormente il progetto terapeutico con i familiari
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Il Comune si faccia promotore della creazione di una Filiera della Solidarietà: le aziende virtuose che assumono persone con disabilità sotto i 15 dipendenti vengono coinvolte dal Comune nella formazione e nella diffusione delle buone pratiche così da creare un circuito di conoscenza diffusa: queste sarebbero premiate, affinché l’inclusività divenga un requisito competitivo.
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Vogliamo che chi cerca informazioni relative ai servizi, alla possibilità di spostarsi tramite mezzo pubblico, a spazi di aggregazione e socializzazione, abbia accesso a dati chiari e completi. Proponiamo che il Comune si faccia promotore della creazione di una Mappatura a cui poter accedere online e da divulgare attraverso gli sportelli di riferimento che raccolga tutti i luoghi accessibili, e che intanto il Comune ponga in essere un sistema di incentivi e disincentivi per favorire l’eliminazione delle barriere architettoniche anche dalle strutture private, assicurando il diritto di andare al supermercato, di relazionarsi in spazi di aggregazione o partecipare ad attività ricreative, sociali e culturali in città.
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E’ interesse dell’Amministrazione che siano istituiti luoghi di culto sicuri e riconosciuti dalle istituzioni che diano alle comunità religiose gli strumenti per dialogare con il territorio circostante, in linea con quanto previsto dalla Costituzione. Proponiamo in tal senso che Piazza del Mercato Nuovo sia concepita dall’Amministrazione come la Piazza dei Popoli, luogo di scambio culturale
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