dei Giovani Democratici di Prato
Integrazione è un termine che ha valore reciproco e si riferisce all’atto di unirsi, fondersi o completarsi, spesso attraverso il coordinamento dei propri mezzi. Tuttavia, l’aspetto della reciprocità, intrinseco nell’idea di integrazione, sembra implicare che gli unici soggetti che possano indirizzare effettivamente l’incontro siano i protagonisti della stessa: noi riteniamo che il processo possa avere un altro modo di esplicarsi.
Pensiamo che il soggetto che indirizza l’azione nel senso dell’integrazione debba essere il mondo politico. In particolare crediamo che la sinistra non possa prescindere dal tema dell’integrazione, con la quale non si intende assimilazione né imposizione culturale. L’integrazione, come processo al quale è diretto il nostro impegno, è piuttosto quell’interazione che lega l’inclusione etnica alla coesione sociale e alla valorizzazione reciproca.
Calandoci nel contesto pratese, noi immaginiamo una città che possa valorizzare ogni suo abitante, riconoscendone il ruolo nella società. Solo in quel momento l’individuo, il residente, lo straniero diverranno cittadini e, insieme, formeranno quella Civitas che rappresenta il fondamento della civiltà. Perciò immaginiamo che Prato possa rappresentare, in un futuro prossimo, un vero laboratorio europeo di coesione sociale, in cui l’obiettivo non sia la conservazione ma l’innovazione, in cui la forza non sia la staticità ma la capacità di reazione. L’unico strumento in grado di adempiere ad un compito del genere è senza dubbio una politica che accetti la sfida dell’integrazione e che si munisca dei mezzi necessari a governare il fenomeno, cosicché la città e i cittadini non debbano sopportarlo ma possano goderne. Una realtà solida è quella le cui componenti sono tenute insieme le une dalla vicinanza alle altre: da questo concetto deriva il termine solidarietà.
Il nostro impegno è volto a rendere Prato la dimostrazione del fatto che, fornendo gli adeguati strumenti per l’inclusione e la crescita, ognuno può contribuire allo sviluppo economico e sociale della città. Ed è solo tramite politiche progressiste e di sinistra che riusciremo a far germogliare quel senso d’appartenenza senza il quale il cittadino non è che mero abitante, e guardare al futuro della città immaginandola aperta e contemporanea, un esempio di inclusione per tutta l’Europa.
Il nostro percorso
Come Giovani Democratici di Prato, il tavolo “Integrazione e Politiche Sociali” ha condotto un’approfondita campagna d’ascolto, con la volontà di dar voce alle problematiche e alle preziose esperienze di chi, operando in questo ambito, conosce bene l’argomento dell’integrazione ed offre quindi un valido punto di vista e un’opinione da ascoltare.
Punto di partenza sono stati i centri di accoglienza straordinaria e il sistema SPRAR, dove abbiamo raccolto informazioni e collaborato con operatori e profughi, costruendo un dialogo volto a porre le basi per uno scambio costante e proficuo. Il focus si è poi spostato su sociologi, esperti, studiosi che ci hanno aiutato a comprendere il fenomeno dell’immigrazione a Prato a partire dai suoi albori. Siamo giunti infine ad immaginare, insieme ai protagonisti dell’accoglienza e dell’integrazione, percorsi d’inclusione che ci potessero condurre alla Prato che vorremmo costruire insieme.
La campagna è proseguita addentrandoci nel mondo delle associazioni di migranti, nelle realtà che si occupano di servizi, nelle cooperative e nei consorzi interessati, fino alle università, alle scuole, ai centri di ricerca, ai comitati sul territorio, alle categorie economiche e ai sindacati.
Abbiamo constatato l’esistenza di un interesse diffuso ad affrontare il tema insieme alle istituzioni, attraverso un approccio interdisciplinare alle problematiche, intrecciate tra loro e per le quali occorre quindi una molteplicità di strumenti volti a mettere in atto politiche ambiziose, affinché avanzino verso il futuro con efficienza e consapevolezza, senza prescindere dalla condivisione degli intenti e delle progettualità.
Infine, abbiamo analizzato il contesto giuridico a livello nazionale, grazie ad iniziative formative e riunioni aperte, in collaborazione con ASGI e COSPE, per comprendere quali siano i nostri margini d’intervento e come inserirci coscienziosamente in un quadro più ampio e complesso.
In questo documento non è nostra intenzione trattare ogni singola problematica emersa dalla campagna d’ascolto, poiché questo richiederebbe uno spazio più ampio e probabilmente una diversa sede. Questa costituisce per noi l’occasione di confrontare le testimonianze e far dialogare le esperienze, per poi razionalizzare quanto emerso e ricercare un bene comune. Con l’auspicio che questo possa essere un punto di partenza per una stretta collaborazione che coinvolga tutte le realtà interessate presentiamo le seguenti linee generali, sperando che siano il più possibile fedeli a quanto riferitoci ed elaborato insieme agli enti coinvolti nella campagna d’ascolto.